La luce dell’Arcipelago di Stoccolma e il profumo verde

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di FEDERICO PACE

Negli spazi del Nord ci si inoltra in un mondo di rocce, acqua e riverberi. Si va da Stoccolma fino a Grinda, ovvero l’isola verde. Dalla città fino al cuore dell’arcipelago. E’ un viaggio di poco più di due ore, ma pare quello di un’intera vita. La luce arriva qui dopo mesi di buio ostinato e porta con sé, al pari di un amore puro, una specie di sollievo cristallino. Il traghetto della Waxholmsbolaget, la compagnia di trasporto pubblico, parte alle undici del mattino da Strömkajen, il molo davanti l’edificio rinascimentale del Museo Nazionale. Sulla destra sfila piano il quartiere medievale di Gamla Stam, il Palazzo Reale e lo stretto groviglio di strade.

IN LIBRERIA:
—>>>“Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza”, Federico Pace (Einaudi)
—>>>“La libertà viaggia in treno”, Federico Pace (Laterza)

Prendere un battello, e andare verso il largo, ha il duplice effetto di liberarci dalle cose più piccole di noi, dalle meschinità, e avvicinarci e riconciliarci a quelle più grandi. In uno dei primi film girati da Ingmar Bergman, la giovane protagonista di nome Monica, fuggiva anche lei da Stoccolma con un’imbarcazione. Insieme al fidanzato Harry andava a cercare libertà e luce nell’arcipelago. Ora, piano, molto piano, l’acqua sciaborda contro i fianchi del vascello lungo quasi quaranta metri. Si vedono le giostre del Djugarden e il maestoso parco di Skansen. Poi il Norrskär, il vascelletto costruito ai primi del Novecento, prende un poco di velocità e tocca gli undici nodi. Passa Nacka Strand, costeggia l’isola di Lidingö e passa davanti a Hasseludden.

Dopo un’ora di viaggio arriva a Vaxholm. Da qui il Norrskär si districa in una serpentina tra Tynningö, Ramso, Rindö, Skarpö e Edholma. In una delle isole dell’arcipelago è cresciuto anche Tomas Tranströmer, il grande poeta svedese contemporaneo. Qui, come nelle sue poesie, disperazione e speranza, buio e luce, sembrano trovare un punto di contatto. «Sbarcai una notte di maggio in un gelido chiaro di luna dove erba e fiori erano grigi ma il profumo verde». Nell’arcipelago, Monica e Harry, vissero una sola estate. Lei rimase incinta. Lui desiderò il ritorno a Stoccolma. La città d’autunno non seppe offrirgli altro che una separazione.

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Verso est le isole si fanno meno abitate. Questa quiete, questa luce, queste acque ora inebriano e travolgono. Il vascello bordeggia Lillsved. La terra è ricoperta di ontani, betulle e licheni. Piccoli sentieri si inerpicano verso interiora verde cupo. Poi l’approdo a Grinda. Lontano dalla città, tra i pini che «tacciono d’accordo tra loro», il mondo popolato da felci, farfalle e muschio, si lascia infine toccare con la punta delle dita”.

IN LIBRERIA:
—>>>“Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza”, Federico Pace (Einaudi)

—>>>“La libertà viaggia in treno”, Federico Pace (Laterza)

L’EBOOK:
—>>>Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza” da Einaudi
—>>>“La libertà viaggia in treno”, Federico Pace (Laterza)

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NOVITA’:
Il nuovo libro di Federico Pace, “La libertà viaggia in treno” (Laterza), è in libreria a partire da giugno 2016.