Il Caledonian Sleeper e una sorta di insolita felicità
di FEDERICO PACE
Un viaggio ti seduce quando seduce non solo il tuo corpo ma tutta la tua immaginazione. Quando comincia a popolare ogni singola particella dei tuoi pensieri, quando raggiunge gli abissi dei tuoi intimi desideri, quelli che neppure tu sai di poter raggiungere. Un viaggio su un treno notturno, per qualche sortilegio, sembra riuscire a sedurre più di ogni altro viaggio.
IN LIBRERIA:
—>>>“Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza”, Federico Pace (Einaudi)
—>>>“La libertà viaggia in treno”, Federico Pace (Laterza)
Eravamo a Londra. In un bar. Quando eravamo entrati ci eravamo fatti notare per l’ampia manovra con cui cercammo, senza immediato successo, di chiudere il nostro grande ombrello colorato di un rosso vivace. Poi era toccato a noi a essere attratti da una figura. Dapprima il tipo ci aveva colpiti per l’eleganza della posa, per i suoi abiti, per la sua solitudine tranquilla. E quel suo sguardo perduto verso la strada che risaliva la fuga verso la cattedrale di Saint Paul.
C’è sempre un momento in cui la seduzione compie i suoi primi passi. Così ci eravamo seduti vicino a lui posando, senza fare rumore, le nostre tazze di tè. L’uomo, con un accento scozzese, ci aveva salutati. Qualche minuto dopo, prese a chiederci da dove arrivavamo. Ad essere precisi, io e la mia compagna, eravamo appena scesi da un trenino preso ad Oxford. Gli avevamo cominciato a raccontare di una nostra certa predilezione per le ferrovie, della avversione per gli aerei e per tutto quello che si stacca aerodinamicamente da terra. Mentre ascoltava, l’uomo continuava a guardare di fuori. Solo un lieve movimento del capo ad annuire.
Se non fosse che, appena aveva ascoltato la parola “train”, il suo volto si era come dischiuso e illuminato. Come se avessimo indovinato la combinazione segreta di una cassaforte. Aveva sorseggiato ancora il suo tè. E così ci aveva cominciato a raccontare di quella volta che aveva preso il treno cha da Londra arriva fino a Fort William, nelle Highlands scozzesi.
Il treno è il Caledonian Slepeer, ci aveva detto. E’ uno degli ultimi treni notturni che circola in Gran Bretagna. Memoria, anche il treno, sopravvissuta ai tempi andati. Un convoglio della ScotRail, la compagnia ferroviaria scozzese. Si parte la sera e si arriva al mattino. “Io su quel treno avevo trovato una sorta di insolita felicità (“a sort of unusual happiness”)”. Così aveva detto d’un tratto, ma poi aveva subito smesso di parlare.
Da quel suo modo di stare a guardare fuori ci sembrava di intuire che quella felicità era perduta, e come tale, sembrava a lui, ma anche un po’ a noi, che gli sedevamo di fianco, ancora più preziosa. Non osammo chiedere altro e intanto, anche noi cominciavamo a guardare di fuori inseguendo chissà quale orizzonte. Aspettavamo che fosse lui a raccontare qualcosa di più. A dirci di quella felicità, a svelare la forma e la durata di quella luce trovata su un treno.
Aspettammo invano. L’unica cosa che potemmo fare, qualche giorno dopo, fu quello di avviarci alla stazione di Euston. Verificare che quel treno partisse ancora. Scoprire gli orari. Informarci sui prezzi. Ecco avevamo tutto. Di ritorno, verso l’albergo, sapevamo già che il giorno successivo sarebbe stato difficile resistere alla tentazione di provare a ripercorrere la traiettoria misteriosa dello sguardo di quell’uomo elegante.
IN LIBRERIA:
—>>>“Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza”, Federico Pace (Einaudi)
—>>>“La libertà viaggia in treno”, Federico Pace (Laterza)
L’EBOOK:
—>>>“Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza” da Einaudi
—>>>“La libertà viaggia in treno”, Federico Pace (Laterza)
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Email: federico.pace@senzavolo.it
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NOVITA’:
Il nuovo libro di Federico Pace, “La libertà viaggia in treno” (Laterza), è in libreria a partire da giugno 2016.